L'anno 1946 fu per l'Italia un anno importante perché il 2 giugno 1946 (domenica) si svolse il referendum istituzionale, cioè il popolo italiano doveva scegliere tra monarchia e repubblica (si votava anche il lunedì, fino alle 12). C’era un bel sole in tutta la penisola e tutto si svolse con tranquillità, anche se le file cominciarono fin dalle prime ore di mattina. Avevano fretta i cittadini italiani, a sentirsi protagonisti, finalmente era giunta l’ora del suffragio universale. Per la prima volta, infatti, potettero pronunciarsi tutte le donne.
75 anni fa il referendum che faceva dell'Italia una Repubblica
A dire il vero, per alcune di loro, era già accaduto qualche mese prima, il 10 marzo (ma erano elezioni amministrative che riguardavano 436 comuni (nei cui consigli comunali vennero però elette 2000 donne).
Il 2 giugno 1946 era anche l’anniversario della morte di Giuseppe Garibaldi e forse anche questo è stato un buon auspicio per la Repubblica. In quella stessa giornata non c’era in ballo solo il referendum istituzionale, ma anche l’elezione dei rappresentanti dei partiti politici, preposti a formare l’Assemblea Costituente che avrebbe iniziato i lavori il 24 giugno 1946.
Si recarono alle urne in 24.947.187 (su 28.055.449 aventi diritto), una percentuale dell’89,1%. A favore della Repubblica si espressero in 12.717.923, per la monarchia 10.719.284, le schede nulle furono 1.498.136.
Un passaggio storico tanto atteso e fondamentale per tutti i cittadini duramente provati da una stagione di guerre e dalla dittatura. Il referendum del 2 giugno 1946, consentì all'Italia di intraprendere il percorso della democrazia, del progresso sociale, dello sviluppo. Il Presidente Sergio Mattarella, in occasione della Festa della Repubblica di quest’anno ha parlato, attraverso i Prefetti, a tutte le comunità del territorio nazionale “… Se ora possiamo guardare con maggiore fiducia al futuro, è soprattutto grazie alla ricchezza di risorse che il Paese ha saputo trovare o riscoprire e all’apporto unitario che ciascuno, non senza sacrificio, ha offerto…. Con l’auspicio che la Festa della Repubblica possa essere l’occasione di una rinnovata riflessione sui valori di libertà, uguaglianza e democrazia alla base della scelta repubblicana e della Carta costituzionale, punto di sicuro orientamento anche nell’attuale passaggio storico, rivolgo a voi Prefetti e a tutte le Istituzioni locali i più sentiti auguri di buon lavoro”.
Alle 10 la deposizione di una corona d'alloro al Milite Ignoto da parte del Prefetto di Terni, Emilio Dario Sensi, e del Sindaco di Terni, Avv. Leonardo Latini. Presenti le Istituzioni civili, militari e religiose (vescovo Giuseppe Piemontese) le associazioni combattentistiche e d'arma con i propri Labari o Vessilli (Associazione Nazionale Alpini, Associazione Nazionale Bersaglieri, Associazione Nazionale Carristi d’Italia, Associazione Nazionale Carabinieri, Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra, Associazione Arma Aeronautica, Associazione Nazionale Autieri d'Italia, Associazione Vittime Civili di Guerra, Associazione Nazionale della Polizia di Stato, Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, ANVG Federazione provinciale di Terni, ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Associazione Nazionale 'Cremonini’, Gruppo Combattimento Cremona, ANPPIA Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, etc.), l’Associazione Culturale Unla e sportiva FIASP e tante altre associazioni.
Giocondo Talamonti