Da troppi anni ormai, Terni sta affrontando crescenti difficoltà nella gestione sanitaria locale per l’inadeguatezza della sua principale struttura: l’Ospedale “Santa Maria”. L’Associazione Politico-Culturale “Enrico Berlinguer” si sta facendo carico di un contributo di sensibilità al problema, giudicato essenziale ai fini di un’armonica crescita della comunità. La corsa verso l’adattamento alle mutate esigenze cittadine, intesa come rattoppo, non ha più ragione di essere. Ogni spesa che si fa per adeguare il sito alle richieste è diventata uno sperpero, non potendo garantire risultati utili. La soluzione risiede in una nuova costruzione moderna ed efficiente, capace di fronteggiare problematiche complesse, in linea con le nuove emergenze. Il momento per affrontare il problema è il migliore, potendo contare su risorse finanziarie regionali, nazionali ed europee.
L’Ospedale di Terni rappresenta un punto di riferimento notevole
per la realtà sanitaria di zone limitrofe alla città: Rieti, Viterbo, Narni,
Amelia, Spoleto, ponendo interrogativi circa la collocazione in un’eventuale
nuova zona, quale quella ipotizzata di Maratta, o nell’ampliare e ricostruire
nel medesimo sito attuale, disponendo di aree adatte e prevedendo parcheggi
sotterranei in grado di accogliere il traffico degli utenti. La nuova struttura
dovrebbe essere organizzata per dare risposte alle urgenze, ma anche per
eliminare le liste di attesa con il potenziamento dei servizi. Non si possono
far miracoli: la struttura attuale non va, è vecchia, impostata su assetti e
percorsi non più funzionali, non a norma con le vigenti disposizioni
antisismiche e di sicurezza. Una nuova struttura, attraverso la disponibilità
di spazi più razionali, e la valorizzazione e il potenziamento delle aree
garantirebbe all’utenza soluzioni tecnologiche e una moderna domotica per
migliorare la qualità delle prestazioni, sicurezza, risparmi energetici con
vantaggi consistenti nei costi di gestione.
La necessità di un nuovo ospedale è ampiamente considerata
dalla realtà politica regionale e provinciale. Il dibattito s’incentra su quale
ubicazione sia più opportuna. C’è chi propende per costruirlo a Collo Obito a
fianco di quello esistente con la possibilità di trasferire subito i reparti
attuali verso i nuovi con ridotto disagio, operando per piccoli passi.
L’ipotesi Maratta si scontra con la realtà geofisica del sito considerato a
rischio esondazioni, anche se dal punto di vista logistico
offrirebbe vantaggi in quanto più facilmente raggiungibile
dall’utenza narnese-amerina. I problemi, grazie alle moderne tecnologie
ingegneristiche sono facilmente superabili. Il pericolo, semmai, è quello di
attardarsi nelle disquisizioni fino ad annullarne le prospettive. Il vero
problema è quello di dare un servizio di qualità e di assicurare termini di
sicurezza non più procrastinabili, darsi obiettivi funzionali ed organizzativi,
come l’accorpamento delle sale operatorie in un unico blocco. Si avverte
l’urgenza di proporre una migliore collocazione alle aree dedicate alle
degenze, attualmente scollegate dai servizi, obbligando gli operatori sanitari
ed il personale ausiliario ad affrontare giornalmente inadeguati spostamenti
dei degenti. Mancano, al momento, spazi dedicati allo scambio professionale e
alla formazione, come un’aula magna, un centro congressi, aule per la
formazione continua e dovranno infine essere valorizzati e ampliati gli spazi
dedicati all’accoglienza degli utenti etc.
La viabilità di accesso al sito dovrebbe prevedere apposite
soluzioni in tema di percorsi alternativi per garantire di raggiungere
l’Ospedale in tempi ragionevolmente brevi ai mezzi di assistenza,
indipendentemente dalla sua collocazione (Maratta o Colle Obito), evitando alle
ambulanze e ai mezzi di soccorso i rallentamenti causati dal normale traffico
cittadino. Altrettanto rilevante è rispondere all’emergenza con l’elisoccorso,
superficie già esistente a Maratta, ma realizzabile anche nell’attuale
ubicazione del nosocomio. L’accesso al nuovo ospedale, infine, dovrà essere
facilitato per gli utenti diversamente abili, attraverso l’eliminazione di ogni
barriera architettonica, disponendo di ingressi e percorsi dedicati. È
fondamentale, poi, che l’ospedale sia circondato da spazi verdi.
Altrettanto importante è garantire che il servizio si svolga
nel rispetto della dignità dei pazienti, in quello della privacy e nella
comprensione per la sofferenza umana. La scelta, dal momento che investe gli
interessi della città, deve essere condivisa dall’opinione pubblica e deve
scaturire da una partecipazione più ampia possibile dei cittadini e delle forze
politiche che li rappresentano. L’Associazione politico Culturale “Enrico
Berlinguer” è dell’opinione che lo sviluppo di una comunità sia in funzione
della rispondenza dei suoi servizi e che tra questi quello relativo alla salute
assuma priorità assoluta.
Terni, 11 ottobre 2020
Il Presidente
Giocondo Talamonti