E’ sufficiente leggere la “Carta dei
diritti fondamentali dell’Unione europea”,
per rendersi conto di quanto siano disattesi i principi sanciti: art.1 (la dignità umana è inviolabile. Essa deve
essere rispettata e tutelata); art.2 (Ogni
cittadino ha diritto alla vita); art.6 (Ogni
individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza); art. 13 (Ogni individuo ha diritto alla libertà di
movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. Ogni individuo ha diritto di lasciare
qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese).
La “comunicazione” dell’Unione Europea del 25 gennaio 2017, assunta per fermare gli scafisti
e bloccare le partenze dalle coste nordafricane mediante finanziamenti di
progetti locali, rappresenta un palliativo che non risolve il problema.
Persistono
per intero le difficoltà della situazione alla fonte, lasciando irrisolte le
vere cause che le producono. L’utopia di trasferirsi in un mondo migliore è,
fra l’altro, alimentata da un’illusoria e ingannevole propaganda dei prodotti
di consumo amplificata dalla stampa e TV europea.
Gli
investimenti vanno fatti nella terra di origine, facendo leva sul desiderio di
ciascuno di restare ancorato al suolo natio.