Quale futuro per l’AST? Quale per Terni? L’impressione che la tolleranza in tema di palleggiamenti di responsabilità e rinvii di soluzioni,che hanno finito per favorire il gioco delle speculazioni finanziarie, sta consolidandosi in danni irreversibili per la maggiore industria ternana, non è più vaga. La Commissione antitrust si è limitata a salvare Outokumpu e proteggere ThyssenKrupp.
E l’AST? L’AST s’arrangi. La città e tutte le forze responsabili: politiche, sindacali, produttive, hanno assistito inermi allo scempio consumatosi in un arco di tempo protrattosi per snervare i protagonisti ed esaurire ogni residua speranza di positiva conclusione.
La ThyssenKrupp non ha, al momento, alcun programma industriale. Significa che si sta veleggiando a vista. Anzi, che si è alla deriva. A dispetto del valore strategico della sua produzione di acciai speciali, anche a livello nazionale si assiste ad una colpevole indifferenza. Ma la voce grossa deve arrivare all’Europa e all’incapacità della Commissione antitrust di mettere in campo soluzioni volte a salvaguardare l’eccellenza tecnologica del sito ternano, oltre che la continuità occupazionale del territorio. Il timore che si scenda sotto a 1ml e 400 mila tonnellate (ottimizzazione degli impianti) è sempre più reale, dato che non si intravvedono correttivi. La conseguenza sarà fermare una linea e causare difficoltà occupazionali. Prima che questo avvenga, le forze sociali, nessuna esclusa, devono far pressione sull’attuale Capo del Governo perché imponga all’Europa scelte e soluzioni a salvaguardia degli interessi comunitari e nazionali. Il mercato dei prodotti AST è costituito da un assorbimento nazionale del 40%, mentre il resto si orienta quasi esclusivamente su quello europeo. Da ciò deriva che l’interesse non è solo italiano e significa che non è solo questo il mercato di riferimento per il futuro dell’AST. Il problema non può e non deve essere ignorato da interessi di parte, né da protezioni di gruppi produttivi, ma rientrare in logiche e strategie utili alla crescita dei mercati e mirare ad orizzonti che appartengono all’intera comunità europea.
Terni, 19 maggio 2014
Giocondo Talamonti
(Associazione "E. Berlinguer")