In vista delle prossime mosse, che si faranno su uno scacchiere da cui dipenderà il futuro di Terni e di quella che nel cuore di ognuno di noi resta la “Terni”, l'AST si sta rifacendo il look per apparire ancor più appetibile agli occhi delle multinazionali dell'Acciaio, prossime, ormai, a una visita in loco prima di decidere eventuali acquisizioni. Si sa che qualsiasi progetto di recupero estetico comincia dal dimagrimento; nello specifico, al di fuori di metafore, dalla riduzione di personale. Questa ipotesi rischia di essere percorribile attraverso lo “spacchettamento” delle collegate, ipotesi tragica che snaturerebbe e indebolirebbe l’entità industriale dell' Ast, perché comporterebbe contenimenti produttivi e occupazionali. Nessuno e niente può giustificare un’eventualità del genere, che riduca, cioè, i volumi produttivi e scoraggi investimenti in nuove tecnologie.
Al contrario, la crisi va combattuta assicurando qualità e innovazione, pieno utilizzo degli impianti esistenti, investimenti nel settore dell’energia, capaci di dare certezze in termini di costi all’approvvigionamento primario. La partecipazione al progetto di riorganizzazione deve investire l’intera realtà amministrativa, politica, sociale del territorio; ciascuna assumendo responsabilità individuali, preventivamente condivise fra le parti, armonizzando le esigenze e aggiornando un nuovo Patto di Territorio.
Il sostegno alle politiche competitive del polo siderurgico ternano, è vitale per il traino economico nei confronti di una miriade di aziende locali e del territorio nazionale. Di qualsiasi impostazione politica sia il prossimo Governo, l’impegno che deve soddisfare è di sostenere con forza in sede di Unione europea le ragioni di competitività del sistema siderurgico ternano, in quanto patrimonio del Paese. A fianco degli aspetti siderurgici, va posta la chimica e l’impegno delle istituzioni locali umbre per accompagnare le politiche di sviluppo territoriale.
Dopo le elezioni si dovranno affrontare scelte coraggiose, creare le migliori condizioni possibili per mantenere l'esistente e prospettare nuovi sviluppi. L’alternativa a tale scenario è il lento, inesorabile degrado della vita economica cittadina; prospettiva che aleggia minacciosa, annunciata da scelte che, sotto il nome di tagli, risparmi, contenimenti di spese, sta già spegnendo speranze e attese dei ternani.
Terni, 18 febbraio 2013
Ing. Giocondo Talamonti
(G. M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")