RISOLUZIONE CONTRO LA GUERRA IN LIBIA
Al Presidente del Consiglio Comunale
Premesso che
nel contesto delle istanze di democrazia che stanno caratterizzando gli Stati Nordafricani, il regime dispotico di Gheddafi va nettamente condannato insieme alla grave complicità che ha caratterizzato la relazione tra il governo italiano e quel regime a cui era stato affidata la repressione e il contenimento militari dei profughi e degli immigrati;
non si è immediatamente intervenuti, come le circostanze lo richiedevano, nei primi giorni delle rivolte contro il Rais per far cessare il massacro dei civili e per aprire un corridoio umanitario nei confronti dei ribelli, ed ancore per garantire protezione e asilo politico ai disertori e ai profughi;
considerato che
attualmente è in corso contro la Libia una vera e propria intrusione condotta da diverse potenze occidentali – l’Italia fra queste - che, con il pretesto di difendere i diritti umani della popolazione civile, ha come obiettivi principali il controllo delle risorse energetiche, in primis il petrolio e il tentatvo di riportare sotto controllo il mondo arabo attraversato nelle settimane scorse da rivolte popolari a sfondo sociale;
l’ intervento militare guidato dalla Nato, dagli Usa, da potenze ex coloniali e da quegli Stati Arabi che in casa loro sparano sulle manifestazioni popolari, non può avere finalità umanitarie – come dimostra il numero dei morti civili in rapida ascesa - ma rappresenta un tentativo di ricolonizzazione e occupazione che contrasta con la carta delle Nazioni Unite e con l’articolo 11 della nostra Costituzione;
l’ ennesima tragedia imposta a quel popolo allontana la prospettiva di una Libia unita, indipendente, repubblicana e democratica, sola alternativa ai progetti di spartizione e di balcanizzazione che la renderebbero facile preda della voracità delle multinazionali e delle potenze straniere;
la Federazione della sinistra nel condannare
senza se e senza ma i bombardamenti in atto sulla Libia condotti da alcune Potenze occidentali con la complicità dell'Italia e nell’invocare che sia interdetto l’uso delle basi collocate sul nostro territorio dalle quali parte l’aggressione militare,
chiede che
• il Comune si faccia portavoce nei confronti del Governo nazionale per sostenere la richiesta del ritiro immediato dell'Italia dalla coalizione “dei volenterosi”, per esprimere la contrarietà all'utilizzo del territorio italiano come supporto agli eserciti in guerra e il rispetto dell'articolo 11 della Costituzione italiana (“L'Italia ripudia la guerra”);
• il Sindaco coinvolgendo il Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace , insieme a Comuni, Province e Regioni, alla società civile e al mondo dell’associazionismo, assuma l’iniziativa per una immediata mobilitazione per la pace e contro la guerra, per l’immediato cessate il fuoco e il sostegno ai profughi e alle vittime del conflitto.
Terni, 24 marzo 2011
Gruppo FDS