A quando una visione e un Progetto di città?


Secondo un costume populista rivolto solo all’immagine, la comunicazione web, interpretata dal salvinismo come unica forma di informazione per le masse, anche gli aspetti più ovvi della vita amministrativa e operativa della città, assurgono a opere d’arte, soluzioni prodigiose, azioni meritevoli del plauso infinito dei supporter. La gente non vede l’ora di apporre un like per ogni scemenza o obbligo degli amministratori, quasi fosse una gentile concessione alle attese dei cittadini. Basta, quindi, fare manutenzione alle strade, mettere sul web l’operazione e attendere il consenso incondizionato del popolino.

Se poi vai a chiedere in Comune se esiste un progetto di città, se si intende valorizzare il patrimonio esistente, migliorare attraverso precise strategie l’attuale condizione urbana, se sono allo studio analisi e prospettive per disegnare un futuro più consono ai tempi e alle attese dei ternani, nessuno saprà risponderti. Ci sono problemi che riguardano il lavoro, l’istruzione, l’Università, l’economia verde, il turismo con S. Valentino, il potenziamento delle infrastrutture, la difesa dell’ambiente, la sanità, l'apporto del volontariato, i temi delle imprese sociali e dell'associazionismo all'economia, alla vita sociale, ci si chiede come evolveranno gli stili di vita, l’organizzazione e la vivibilità del territorio con la formidabile concentrazione di strutture di ricerca e un immenso giacimento di intelligenza etc. Vuoto assoluto. Troppo complicato per la gente e troppo difficile da realizzare. Meglio ignorare temi scabrosi, impegnativi. Per i nostri amministratori è alla pancia dei ternani che bisogna parlare, chiedere i mi piace, così, tanto per sentirsi partecipi di una comunicazione sul nulla. A quando una visione e un Progetto di città?

Giocondo Talamonti