Divulgare e praticare la cultura della Sicurezza


Affrontare il problema della Sicurezza negli ambienti di lavoro significa, al di là della prevenzione degli infortuni, creare una coscienza formativa, singola e collettiva, fra i lavoratori. A tale scopo è essenziale adottare una formazione permanente per la quale la scuola e l'Università non possono chiamarsi fuori. Il protocollo d'intesa siglato il 1 febbraio 2008 tra l'acciaieria (luogo simbolo del lavoro) e tutti i soggetti datoriali, parti sociali, Vigili del Fuoco, Arpa, ASL, DPL, INAIL,Ministero della salute, Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale e le Istituzioni locali tra cui il Comune di Terni, rappresenta ancora un punto di riferimento, indicativo del fatto che la cultura della Sicurezza non consiste solo nell’ottenimento della certificazione  richiesta dalla normativa (stabilità, igienicità, impatto ambientale etc.), ma essa si consegue con atteggiamenti, comportamenti e con esempi; pratica difficile da acquisire e trasmettere se  non si inizia dall’età scolare e per di più se si  intende propagarla in ambienti talvolta non conformi alla normativa ( leggi “classi pollaio”); le attività scolastiche si svolgono infatti in un contesto organizzativo e ambientale che scontra con gli obiettivi propri a cui le Istituzioni educative sono chiamate:

1. il sovraffollamento delle aule. Una locale progettato per ospitare 25 alunni viene spesso utilizzato con un numero superiore, a dispetto delle norme sulla sicurezza;

2. l’assenza di porte ad apertura antipanico;

3. la difficile mobilità degli studenti disabili;

4. la carenza o addirittura l’assenza di misure volte alla percezione del rischio (simulazione ed attività di prevenzione).

E’ quanto mai necessario provvedere ad uno scrupoloso monitoraggio delle scuole per conoscere lo stato dell’arte in materia di messa in sicurezza, anche per evitare che i tagli lineari imposti dalla “spending review” condannino i nostri Istituti alla condizione permanente di luoghi in cui si può derogare dalle norme perché considerati ambienti di vivibilità provvisoria.

Approfondire i temi della sicurezza nell’ambiente di lavoro, gli approcci, le prassi e le procedure  necessarie a stabilire una positiva relazione uomo-macchina costituisce un compito precipuo della scuola. Sta poi all'atteggiamento dei singoli, alla pianificazione della formazione e all’impegno delle parti datoriali a fornire  alla scuola il proprio contributo di esperienza in termini di consulenza e di formazione, sia sotto il profilo teorico che pratico (anche al passo delle novità tecnologiche che si introducono), attraverso specifici protocolli d’intesa con gli istituti Tecnici e Professionali e le Università così come figura nel Protocollo, del 1 febbraio 2008,  al punto v della premessa.


Terni, 9 febbraio 2013


Ing. Giocondo Talamonti
(Consigliere comunale G. M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")