Sicurezza sul lavoro: Intervento di Giocondo Talamonti al convegno dell' Ipsia di Terni del 21 maggio 2010


Buon Giorno a tutti Voi, alle Autorità, Forze dell’Ordine, Parti Sociali, rappresentanti di enti pubblici e associazioni, studenti e docenti dell’Ipsia e dell’Itis.


Vorrei innanzitutto ringraziare, a nome dell’Istituto Scolastico e mio personale, il Direttore Generale del Ministero dott. Paolo Pennesi e l’ICSIM per la sua collaborazione fattiva.


Ringrazio altresì tutte le Autorità che hanno voluto essere presenti in questo momento di straordinaria importanza per l’Istituto Scolastico IIS Tecnico Industriale e Professionale “Allievi-Pertini” che mi onoro di presiedere.


L’iniziativa di oggi rientra nel Progetto di commemorazione del Centenario dalla Fondazione di questo Istituto Professionale.


Credo sia giusto riconoscere al Prefetto di Terni il merito di aver dato vita ad un “progetto Pilota” da sperimentare negli Istituti Tecnici e Professionali della Provincia ed esportare poi a tutte le scuole di ogni ordine e grado per elevare la cultura della sicurezza negli ambienti di lavoro.


La sicurezza è un tema di straordinario valore etico nei confronti dell’intera collettività più volte sottolineato dagli autorevoli richiami del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a cui va il nostro pensiero e la nostra gratitudine.


Ricordo, a questo proposito che il Presidente della Repubblica ha onorato il nostro Istituto con la Sua presenza in occasione dell’intestazione a Sandro Pertini dell’Istituto Professionale Ipsia.


Ricorrono quest’anno 100 anni dalla scomparsa di Virgilio Alterocca, principale promotore ed ispiratore dell’istruzione della nostra città, l’uomo che ha voluto, con tutte le forze, edificare questa scuola per elevare la cultura e la formazione della classe operaia ternana.


Posso assicurarvi che l’impresa fu titanica e che segnò una svolta nella crescita professionale delle maestranze nella Soc.“Terni”.


Ad Alterocca è stata quest’anno intitolata la Palestra dell’Istituto “Pertini”, in ricordo dell’importanza che attribuiva all’attività sportiva da Lui sostenuta con la nascita della Palestra “Garibaldi” a Terni.


Ma veniamo all’argomento del giorno:


La sicurezza e la prevenzione hanno acquisito oggi una nuova dimensione, diventando un fenomeno socio-culturale, un valore ed un bisogno percepito nella società moderna con intensità e forme diverse dal passato.


Si tratta di un interesse che si è esteso ad un pubblico più vasto dei soli specialisti che professionalmente si occupano della materia.


Le competenze specialistiche, un tempo residenti negli enti istituzionali e professionali, debbono inevitabilmente diventare patrimonio culturale generale se si vuole ridurre drasticamente il numero delle morti bianche e degli invalidi giunti oltre diecimila unità.


Più precisamente, dall'inizio dell'anno al 21.05.2010,
per lavoro, ci sono stati:


404 morti

404172 infortuni

10104 invalidi


Un costo da un punto di vista umano ed anche finanziario non indifferente.


Per questo la scuola deve intervenire e credere sull’importanza che la sicurezza ha nella formazione dell’individuo.


Il Convegno di oggi è uno stimolo per l’organizzazione scolastica a giocare un ruolo decisivo nella formazione dei giovani per l’acquisizione di un modello di comportamento destinato ad essere un patrimonio personale e collettivo contro i rischi derivanti dall’attività lavorativa.



Tutti dobbiamo sentirci impegnati a combattere un fenomeno, quello delle morti bianche che all’indomani del clamore suscitato dalla cronaca, spegne inesorabilmente i riflettori su di esso.

L’attenzione deve essere sempre viva ed allora bisogna:



1) acquisire a scuola la cultura della Sicurezza;

2) consolidarla nel mondo del lavoro attraverso l’informazione continua e la formazione permanente;

3) inserire e praticare la cultura del controllo e del lavorare insieme da parte delle Istituzioni predisposte;

4) conoscere le responsabilità dei Dirigenti e dei preposti;

5) conoscere le sanzioni previste dalla normativa
(ART. 37 D.Lgs. 81/08)



Il D.Lgs. 81/08, “Testo Unico” sulla sicurezza, come modificato dal correttivo D.Lgs. 106/09, prevede specifici obblighi per la figura del preposto, per la quale è prevista una specifica formazione.


I preposti nella scuola sono i direttori di laboratorio e tutti i docenti teorici e tecno-pratici che svolgono lezioni ed esercitazioni nei laboratori scolastici di qualsiasi tipo, nonché gli Assistenti Tecnici che coadiuvano i docenti e li assistono nelle attività laboratoriali.


I preposti devono essere formati ed avere le conoscenze indispensabili per adempiere agli obblighi di sicurezza.


I corsi a cui saranno inviati dovranno rispondere a quanto richiesto dall’art. 37, comma 7, del D.Lgs. 81/2008 che i preposti e più in generale a tutti coloro che ricoprono il ruolo di preposto, con o senza investitura formale (quindi anche di fatto), ad essere formati in quanto in posizione di preminenza rispetto agli studenti (equiparati quando sono in laboratorio ai lavoratori dipendenti), così da poter impartire ordini, istruzioni o direttive.


Tali soggetti devono organizzare o sovrintendere l’attività dei lavoratori e necessitano quindi di una formazione specifica che li metta in condizione di poter comprendere adeguatamente il proprio ruolo, i propri obblighi e responsabilità in materia di salute e sicurezza del lavoro.


I contenuti della formazione del preposto devono comprendere nozioni:


• Sui principali soggetti coinvolti e sui relativi obblighi.

• Sulla definizione e individuazione dei fattori di rischio.

• Sulla valutazione dei rischi.

• Sulla individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione.



Tre sono le fasi:

1. La Prevenzione

2. Il Controllo

3. La repressione


La Prevenzione.

L’esposizione al rischio negli ambienti di lavoro è, spesso, una condizione inevitabile, con la quale tuttavia, non si deve familiarizzare fino al punto di minimizzare le potenziali conseguenze.



Ad essa deve contrapporsi la continua percezione del pericolo, acquisibile attraverso una cultura della sicurezza che trova fondamento non solo negli strumenti di prevenzione, utili ma non sufficienti a garantire l’incolumità del lavoratore se separati da un’assidua formazione settoriale.



Controlli

I controlli vanno coordinati fra i soggetti incaricati perché al centro di qualsiasi attività non ci sia solo il profitto, ma la persona.



La Repressione


Deve essere un deterrente, anche se, come uomo di scuola, per me è importante prevenire facendo acquisire sui banchi di scuola, fin dalla giovane età, la cultura del lavoro e della prevenzione, attraverso una mirata presa di coscienza del concetto “sicurezza”.


La cultura della prevenzione è raggiunta solo quando i soggetti interessati hanno consapevolezza e capacità valutativa del rischio e quando considerino la formazione alla prevenzione un patrimonio collettivo, coscienti che non vi è mai nulla di scontato e che ciascuno ne è responsabile.


Da qui scaturisce, da parte di ognuno, la necessità di inserirsi con serietà, impegno e partecipazione in tutte le iniziative tese alla salvaguardia della salute e dell’incolumità personale e all’acquisizione di un modello di comportamento, in grado di controllare lo stato emotivo di fronte ad un pericolo reale, ma più frequentemente immaginario.


Il coinvolgimento di quanti operano nella scuola (Dirigente scolastico, insegnanti, personale non docente, genitori, alunni) è fondamentale per la crescita collettiva e per la non vanificazione degli sforzi.


Il “Progetto Pilota” a cui gli studenti dell’Itis e dell’Ipsia prenderanno parte, va verso questa direzione.


Ancora:

• Il Comune di Terni, anche su mia sollecitazione ha deliberato un atto in cui valorizza e sostiene quelle attività culturali della scuola come la sicurezza e le attività pratiche in azienda.

• Per scendere, ad un livello piu’ specifico nel recente protocollo d’Intesa che ho siglato con l’Università e la Garofoli SPA è stato inserito un apposito articolo, l’Articolo 7 non solo per garantire la tutela della salute e la sicurezza degli studenti esposti a rischi, ma anche per adempiere agli obblighi previsti dal D.lgs n. 81/2008.


I laboratori ed i reparti di lavorazione sono luoghi a maggiore esposizione di rischio per l’incolumità fisica degli alunni; pertanto, il comportamento da tenere deve essere sorretto dalla massima attenzione, fatto anche dallo studio dei movimenti nel rispetto delle norme antinfortunistiche impartite dall’insegnante.


Gli allievi devono fare attenzione ai rischi potenziali che si celano dietro un utilizzo improprio degli impianti elettrici, dei macchinari e delle attrezzature; da qui, l’obbligo di indossare la tuta di lavoro, i guanti, gli occhiali e le mascherine a seconda delle necessità.


All’inizio di ogni esercitazione ciascun, alunno deve controllare che il proprio posto di lavoro non presenti, a prima vista, condizioni anomale e che le attrezzature , visivamente, appaiano funzionanti; di ogni vizio è tenuto ad informare l’insegnante che, a sua volta, comunicherà alla Presidenza l’opportunità di interventi di ripristino.


Educare a non intraprendere operazioni o manovre che non siano di stretta competenza o che possano compromettere la sicurezza personale e di tutti.


In ogni contesto lavorativo occorre fare riferimento a tutte le targhe di segnalazione.


In particolare è doveroso:

• Curare l’ordine e la pulizia del proprio posto di lavoro.

• Usare dispositivi, strumenti ed apparecchiature solo per lo scopo a cui sono predisposti.

• Segnalare ogni anomalia, danno o incidente che si verifichi.

• Chiedere il controllo del docente al termine della fase di montaggio e prima dell’ inizio della fase di esecuzione dell’esperienza.

• Utilizzare tutti i mezzi personali di protezione richiesti dall’esercitazione in atto

• Usare con cautela tutto il materiale affidato.

• Non bay-passare i dispositivi di protezione in dotazione ai macchinari..


Quanto detto sono indicazioni di massima che rientrano nelle competenze scolastiche che se acquisite costituiscono una base per i comportamenti da assumere nel mondo del lavoro, tenendo presente sempre il rispetto delle normative che abbiamo occasione di approfondire oggi con il dott. Paolo Pennesi e con tutti quelli che in qualche modo si occupano di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. Non dimentichiamo che è compito di ciascuno di noi aggiornarsi e approfondire tali tematiche nonché porre attenzione alle responsabilità che coinvolgono tutti i soggetti ben definite, rispetto ai ruoli, dal testo unico sulla sicurezza.


Grazie a tutti per l’attenzione.

Il Dirigente Scolastico Giocondo Talamonti