In risposta all’articolo apparso sulla Nazione il 9 maggio 2010



A proposito delle lamentele, avanzate dal Coordinamento PDL in Consiglio comunale, secondo cui certi temi di politica nazionale c’entrano come i cavoli a merenda con i problemi della città e dei ternani, sarà bene precisare che guardare alla coltivazione del proprio orticello, nell’attuale globalizzazione dell’economia, condanna lo zappettatore a una visione miope, se non ottusa.

Sembra, a detta di Michele Rossi, che i consiglieri di opposizione siano sfiancati dall’inutile sforzo di affrontare i temi proposti dal gruppo RC-CI in Comune; secondo lui, lontani dall’interesse della gente, come se impegnare Sindaco e giunta a considerare le posizioni occupazionali di categorie, quali donne e giovani, sia un problema di cui solo il governo nazionale debba avere l’esclusiva.

Ma qualcuno dovrà pur sapere che se stringere la cinta, alla quale tutti hanno aggiunto un paio di buchi, è condizione indispensabile per rispondere alle esigenze dettate dai processi economici internazionali, è altrettanto lecito pretendere che, almeno nella circostanza, esista una gestione delle risorse del Paese che rinunci allo sperpero.

Mentre si discute sull’opportunità di rifinanziare o meno la cassa integrazione, si fanno acquisti di materiale bellico (131 aerei F-35, con costi che risanerebbero il bilancio della Grecia), si prolungano missioni in Libano (oltre 2000 militari italiani, senza finalità), si scialacquano fondi che servono solo a sbandierare propensioni alla pace, per poi sputtanare alla prima occasione Gino Strada, che la Pace (con la “P” maiuscola) la fa da sempre con i fatti.

Qualcuno dovrà pur sapere che, dal 2005, gli italiani (e i ternani sono fra costoro) finanziano con 360 milioni un progetto di eliminazione di sottomarini nucleari nella Russia di Putin, ricambiati dal dono di un fuoristrada Uaz (vedi L’Espresso del 13.05.2010, pag. 40).

Qualcuno dovrà sapere che ai sacrifici di tanti cittadini (e i ternani sono fra costoro) corrispondono spese per scorte a ex-presidenti della Camera (leggi, Pivetti), da tempo felicemente approdata negli studi televisivi del Cavaliere.

Qualcuno dovrà sapere che c’è chi dispone di miliardi di euro senza controllo e che parte del meccanismo dei favori arricchisce cricche e puttanieri di turno.

Quanto sopra per dare un senso alle privazioni che devono fare gli italiani (e i ternani sono fra costoro) e invitarli a guardare al di là della siepe che altri vorrebbero invalicabile.

Se si fosse ispirato a onestà ideologica, il Coordinamento avrebbe dovuto riconoscere che, a fianco di richiami a situazioni d’ordine generale, il Gruppo RC-CI ha sottoposto al Consiglio comunale di Terni un’infinità di mozioni, atti di indirizzo, proposte, interrogazioni ed interventi di immediata urgenza sociale ( oltre 45 ). Avrebbe dovuto.

Ma non si può pretendere troppo da chi porta gli occhiali da sole anche di notte.

Il Capogruppo RC/CI
Giocondo Talamonti