Il
sapere e la ricerca costituiscono il motore della crescita culturale e sociale
del Paese, in tale progetto vanno principalmente coinvolti i giovani perché
possano essere resi più duttili alle evoluzioni delle tecnologie e ai nuovi
orizzonti dettati dalla globalizzazione. Per la realizzazione occorre individuare
risorse, favorire gli investimenti, affrontare il tema della formazione, della
scuola, dell’Università , coinvolgere nei progetti le PMI del territorio, ottimizzare
l’utilizzo degli strumenti comunitari, riorganizzare e ordinare le sinergie nel
campo della ricerca pubblica.
Una chiara regia di sistema può dare
concretezza e organizzazione alle cose e favorire un impiego di qualità e a
tempo indeterminato per i giovani.
La
disoccupazione è al 10,7%, quella giovanile al 32,8%. Molto spesso l’incontro
fra domanda fatta dall’impresa e l’offerta del mondo della scuola è molto
lontana.
Il lavoro quale strumento
di coesione famigliare e di identità individuale e condizione indispensabile
all’armonia sociale e della famiglia, non può prescindere dai problemi connessi
alla ricollocazione di lavoratori specialmente per coloro costretti ad uscire a
50 anni dal circuito lavorativo.
Il futuro nell’Unione
europea deve subire un profondo processo di cambiamento che faccia sentire le
persone appartenenti ad una unica comunità che per valori e solidarietà si esprime
in favore del bene di tutti e guarda all’interesse collettivo.
Terni, 2 giugno 2019
Giocondo Talamonti