Ricordo la presenza all’Ipsia “S. Pertini” di Terni di Tina Anselmi in
occasione del convegno "Libertà, Legalità,
Democrazia". Ministro del lavoro e della previdenza
sociale nel governo Andreotti, dal 1976 al 1978, un fatto storico, perché
l'Anselmi diventa la prima donna ministro in Italia.
Una donna la cui notorietà non deriva tanto dal contributo da lei
personalmente dato alla Resistenza, quanto dall’attività politica da lei svolta
nel dopoguerra. Eppure proprio la guerra partigiana ha determinato le sue
scelte. Tina Anselmi, infatti, decise da che parte schierarsi quando,
giovanissima, vide un gruppo di giovani partigiani portati al martirio dai
fascisti che li impiccarono. Divenne così staffetta della brigata autonoma
“Cesare Battisti” e del Comando regionale del Corpo volontari della libertà.
Nel 1944 si iscrisse alla DC e - non si era ancora laureata in lettere
all’Università Cattolica di Milano - partecipò attivamente alla vita del suo
partito, non dimenticando mai le ragioni profonde della sua scelta
antifascista.
da sinistra verso destra Nazario Lelli, Giocondo Talamonti, Tina Anselmi, Mario Meucci e Sergio Sbarzella partecipanti al convegno "Libertà, Legalità, Democrazia" 5.04.1995
Giocondo Talamonti e Tina Anselmi presso l'Ipsia 5.04.1995