Al Sindaco del Comune di Terni
Premesso che le vicende che hanno riguardato il destino dell'AST, si
sono trascinate pericolosamente fino ad arrivare alla sua riacquisizione da parte della Thyssenkrupp;
considerato che, a conclusione dell’operazione, la Thyssenkrupp ha inviato
a tutte le maestranze il documento
ufficiale del 28 febbraio 2014 con il quale preannuncia l’inserimento
dell’Azienda in una nuova Business Unit Special Materials strutturata in
tre unità operative:
· VDM con il Gruppo VDM
· AST con il Gruppo AST escluso Terninox
· SC/Distribution Stainless (AST) incluso Terninox e la
nuova società di vendita ThyssenKrupp Stainless;
ritenuto che la proposta di inserire il commerciale nella nuova
struttura mondiale, priverebbe l'AST dell'autonomia gestionale, generando non
poche preoccupazioni e aprendo prospettive buie per l'occupazione e
complicazioni drammatiche per l'economia cittadina;
preso atto che, in tale contesto, nell’AST verrebbero meno asset strategici, come politiche di
approvvigionamenti, commerciali, di sviluppo o di ricerca, in grado di
garantire volumi produttivi dell'ordine di:
*
1,2 milioni di tonnellate per il caldo;
*
500/600 tonnellate per il freddo;
tenuto conto che nonostante l’intento
di rilanciare il ruolo di AST per una successiva vendita, in Thyssenkrupp ha
prevalso una visione del futuro dell'Azienda improntata al temuto
"spacchettamento" e perciò percepito come penalizzante per le
prospettive future;
visto che la riacquisizione dell’AST, nata come operazione
meramente finanziaria, se opportunamente guidata da tutte le forze
istituzionali, sociali e politiche, dal MISE, nonché dalla Presidenza del
Consiglio, potrebbe trasformarsi in una realtà dai risultati economici tali da
rendere appetibile la futura vendita dell’AST e di tutte le sue articolazioni
dando così certezze alle fortune dell’Azienda ternana;
si impegnano i gruppi consiliari, il
Sindaco e la Giunta a porre:
·
al centro del
dibattito sull'AST il ruolo strategico del sito in riferimento ai volumi
produttivi e alle prospettive occupazionali nella consapevolezza che l’Acciaieria
non può prescindere dalla produzione dei due forni di fusione e dalla
ottimizzazione del treno di laminazione a caldo, nonché dalle lavorazioni a
valle, quali quelle della società’ delle fucine (SdF) e di verticalizzazioni di
eccellenza quali il mercato dei tubi (tubificio);
·
all'attenzione del
Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, l'urgenza di salvaguardare, nella
qualità e quantità, il sito strategico dei prodotti ternani nell'ambito più
complessivo di una politica industriale del Governo italiano che dovrà
necessariamente proteggere e valorizzare i fondamentali asset del Paese;
·
in evidenza il
rischio che si correrebbe se il sito ternano si trasformasse in una
esclusiva e limitata sede produttiva, privandolo dell'importanza progettuale e
declassandolo a semplice luogo di realizzazione;
·
attenzione, per
la salvaguardia delle produzioni, degli organici e degli assetti organizzativi,
su una prospettiva che non può prescindere da una forte e granitica coesione di
tutti i soggetti interagenti;
In questa ottica, l’impegno
è di tutti e parlare con una voce sola
può dare il segnale di compattezza e di fermezza alle rappresentanze di governo
che occorre implicare.
E’ opportuno e necessario
organizzare, in tempi ragionevolmente brevi, un Consiglio straordinario che chiarisca le forti
preoccupazioni dei consiglieri comunali, nella consapevolezza che Terni e i
ternani non possono più attendere e meno che mai sono disposti a sopportare
soluzioni articolate tali da snaturare la compattezza strutturale dell’Azienda.
Terni, 31 marzo 2014
Giocondo Talamonti
(G:M:
Associazione "E. Berlinguer")
Giampiero Amici Pd)
Sandro Piccinini (Pd)
Luzio Luzzi
Claudio Campili (IdV)