“ L’Assessore non sapeva”


La conservazione di beni culturali privati, affidata alla cura di strutture pubbliche, presuppone una condizione minima ed ovvia: la fruibilità gratuita per la cittadinanza del patrimonio storico ospitato. 
Se, al contrario, lo scopo che si intende perseguire è quello di utilizzare gratuitamente strutture pubbliche per interessi privati, allora sarà il caso che, quanto meno, si stabilisca il costo di un affitto. L’assessore Guerra queste cose le sa, così come gli è noto che questo tipo di accordi è generalmente preceduto da una donazione.
Nel caso dei beni ex Alterocca, di proprietà della Signora Boscarini, non dovrebbero esistere deroghe a principi tanto lapalissiani. Ciononostante, sono state poste ridottissime limitazioni al progetto di accoglimento di macchinari e materiale tipografico legati a una delle pagine più gloriose della storia economica della città di Terni: lo Stabilimento Alterocca.
Lo scrivente non ha pregiudizi, né pretese nei confronti di un progetto che possa anche in minima parte rappresentare uno stimolo culturale per i cittadini. Tutt’altro. Dire “Talamonti sapeva” è come dire “Talamonti s’è rimangiato la parola”.
E’ stato chiesto dal Consiglio d’Istituto dell’ITIS di realizzare prioritariamente una mostra delle cartoline e allestire una struttura dalle parvenze museali. Non si tratta di ripensamenti, e potrà suonare limitativa solo a chi ignora gli interessi della comunità.
Il problema sta nel rispetto dei valori e dei principi suesposti, contro i quali non può andare chi, come il sottoscritto, ha speso una vita nel perseguire progetti di cultura, formazione e istruzione da dipendente dello Stato e, soprattutto, da educatore. Sarebbe spiacevole, forzando le scelte, dover dedurre: “L’Assessore non sapeva”.


Giocondo Talamonti


Terni , 6 luglio 2012