L'UNITA' per l'AST...

L’iter della cessione dell’AST (Acciai Speciali Terni) "prosegue, sulla base dell'estensione temporale concessa dalla Commissione Ue": in una nota, la multinazionale finlandese dell'acciaio, Outokumpu, assicura che "si sta lavorando in modo intensivo per completare la cessione e centrare l'obiettivo di concludere la transazione nel corso della seconda parte dell'anno". 

Ci rendiamo conto che la questione va gestita accuratamente e che richiede passaggi delicati per salvaguardare un patrimonio del tessuto europeo. Gli acciai di Terni, infatti, prodotti secondo le più moderne tecniche industriali, sono di elevata qualità e il loro sviluppo è frutto di una centenaria esperienza metallurgica. In tale contesto è opportuno rilevare che le regole antitrust europee appaiono antitetiche in un mercato sempre più globale e c'è da augurarsi che ci sia, presto, un cambiamento della normativa.


Allo stato attuale, però, dobbiamo prendere atto di due assiomi dettati dalla Commissione Ue antitrust:

1) l'eccesso di concentrazione di acciaio;

2) la decisione di cedere una attività.


Bene, una volta presa la decisione di cessione è indispensabile che questa sia integrale ed immediata; si sta invece trascinando per le lunghe un adempimento che sembrava stabilito nei tempi e il cui rinvio può procurare danni irrimediabili. La Commissione UE antitrust, promotrice dell’operazione, è oggi chiamata, in prima persona, a sciogliere prontamente la matassa anche per scongiurare un possibile depauperamento del sito ternano.

Occorre conoscere quanto prima il piano industriale del futuro acquirente non solo nei volumi d'acciaio da produrre e nell’ottimizzazione dell'impiantistica, ma anche nel mantenimento dell’occupazione. La cosa importante è quindi la definizione della vendita. Apprezzabile l’intervento, fatto in questi ultimi giorni, dal Presidente del Consiglio, Enrico Letta, teso a sollecitare il Presidente Antitrust Almunia. Il passaggio di proprietà coinvolge tutti: management aziendale, istituzioni locali, parlamentari, sindacati, RSU-AST, associazioni dell'industria e dell'artigianato, MISE e Presidenza del Consiglio; della partita non sono esclusi i governi: Finlandese e Tedesco. Nell’ambito della crisi in atto l’evolversi di imprevedibili situazioni richiede la dinamicità delle idee, dei metodi e dei comportamenti. Le recenti visite allo stabilimento di soggetti interessati all’acquisto dell’AST: i coreani di Posco, i cinesi di Tsingshan, i detentori di fondi di investimento (Apollo e JpMorgan) etc. non possono che farci piacere, fermo restando il proposito che la vendita sia fondata su piani industriali concreti, sulle certezze dei volumi produttivi, sulla integrità del sito (compreso il Tubificio), sulla conservazione dei livelli occupazionali e su adeguate risorse finanziarie. Nella contesa, in pole position, la cordata europea formata da Aperam insieme agli italiani Arvedi e Marcegaglia (l’unica che ha presentato un’offerta vincolante). 

Per tutelare Acciai Speciali Terni, ad oggi la più grande acciaieria europea di inossidabile, una volta verificata la possibilità di utilizzo del Fondo Strategico Investimento, non va escluso nemmeno l’intervento diretto del Governo nelle forme ammissibili.



Giocondo Talamonti
consigliere comunale G.M. "Associazione E. Berlinguer"