TERNI HA LE POTENZIALITA’…


Il mercato dell’inox, come tanti altri dell’industria pesante, soffre le minime variazioni che interessano il settore. La concorrenza, fino a qualche decennio fa, debole e con scarsa tecnologia, non rappresentava un problema. I costi dell’energia, aumentati paurosamente negli ultimi anni, sono oggi un ostacolo preoccupante per il futuro del comparto. La necessità di investimenti sempre più massicci per fronteggiare l’inossidabile asiatico, rischia di non vedere i ritorni attesi.


Le nuvole nere che aleggiavano sulla TK-AST stavano diventando incubi per gli operai e le famiglie ternane; troppe voci si sono rincorse per delineare un quadro tragico per l’economia della città.


Poi, ecco spuntare Outokumpu, una società finlandese che si è guadagnato il mercato europeo dell’inox in pochi anni di presenza e si propone, con l’acquisizione del 70% di TK-AST, di diventare una fra le prime nel mondo.


Tutti risolti i problemi di Terni?


In attesa di definire il quadro completo della trattativa e poter quindi giungere a valutazioni più rispondenti, occorre esprimere apprezzamento per l’acquisizione, tenuto conto della rassicurazione fatta dalla dirigenza in materia di mantenimento dei posti di lavoro e del ruolo di avamposto che si intende affidare al sito ternano per il mercato nordafricano e del Medio Oriente.


Ma la prudenza è d’obbligo. Abbiamo fatto il callo a promesse rosee e progetti faraonici delle tante multinazionali che hanno scelto di insediarsi nel nostro territorio e non smettiamo, ancora oggi, di piangerci addosso per non aver preso le precauzioni opportune ad evitare che con troppa frequenza centinaia di famiglie si siano trovate senza una fonte di reddito, anche in presenza di utili di bilancio consistenti realizzati dall’azienda che chiude per strategie riferibili ad una logica di presenza nel panorama distributivo mondiale.


L’esperienza acquista deve servirci per individuare il percorso migliore a garantire livelli e qualità di lavoro. Se il patrimonio materiale di un’industria può essere facilmente quantificato, più complesso appare lo sforzo di dare alla professionalità delle maestranze il giusto prezzo. Fino ad oggi, la ciambella di salvataggio per uscire dalle criticità cicliche di questo tipo di produzione è sempre stato il livello qualitativo dei dipendenti. Prima ancora che ai valori immobiliari, chi subentra guarda alle capacità produttive dei dipendenti, al bagaglio tecnologico posseduto, alla tradizione industriale del sito, in quanto ricorso irrinunciabile per contrastare efficacemente la concorrenza.


Così come correttamente opera chi decide di insediarsi assicurandosi le opportune garanzie, altrettanto la città deve fare per dare certezze di continuità occupazionale ai lavoratori dell’azienda.
Da qui deriva la necessità di condizionare le scelte della Outokumpu per ottenere un minimo di garanzia che, alla fine, si trasformeà in un ulteriore vantaggio per l’impresa, a compenso della serenità del lavoratore nello svolgimento dei suoi compiti.


In questa fase preliminare, le forze politiche cittadine devono attivarsi per realizzare un progetto socio-economico che parta da paritetiche condizioni di vantaggio, monitorando e favorendo l’iter d’insediamento della nuova società, programmando gli interventi di competenza dell’amministrazione pubblica per agevolare l’operatività, ma pretendendo anche che ai lavoratori non siano chiesti solo sacrifici e che si sentano integrati in un più vasto disegno industriale.


A tale proposito, è indispensabile che si intrecci un dialogo fra impresa e scuola, migliorando quello già esistente, impegnati ambedue ad assicurare nuove forze di lavoro, opportunamente preparate e formate secondo le esigenze dell’azienda e quella della moderna metallurgia.


Terni ha le potenzialità necessarie per dare fondamento ad una linea di strategia formativa che si tradurrà in un beneficio concreto per l’Outokumpu, quest’ultima deve aprirsi al dialogo e alla collaborazione per rispondere ad una vocazionalità che dura da oltre cento anni.


Terni, 3.02.2012

Giocondo Talamonti