Scuola - Capita a cento giorni…



Semel in anno licet insanire (una volta l’anno è lecito impazzire), dicevano i latini.
Se poi quell’unica volta capita a cento giorni dalla conclusione di un ciclo di studi durato tredici anni e se festeggiare la fine di sacrifici, di tensioni, di prove e controprove, di rinunce, di speranze e delusioni porta un po’ fuori dalle righe, beh, allora chi assiste alle follie del gaudio dovrà far uso di paterna comprensione.

La protesta del Presidente dell’Amatori Podistica Terni, associazione ospitata nella struttura scolastica dell’ITIS-IPSIA di Viale C.Battisti, dove si sarebbero consumati gli “scempi”, non sembra orientata alla tolleranza per la vivacità giovanile, neppure in ricordo dell’esuberanza personale di un tempo e alla quale, ne sono certo, in tanti momenti della vita adulta avrà fatto ricorso con il pensiero senza rinunciare a un colpevole compiacimento.

Premesso che ogni eccesso è condannabile e che neppure le manifestazioni di giubilo giustificano l’assenza di rispetto per le cose e le persone, il problema che si pone è, semmai, di valutare l’opportunità di albergare attività associazionistiche in edifici costruiti solo per i giovani.

Il Dirigente Scolastico
Ing. Giocondo Talamonti


In Risposta all’articolo del Corriere dell’ Umbria del 17/03/2010 di Eleonora Stentella
PETARDI, URLA E QUALCHE POLEMICA
Gli Studenti festeggiano i 100 giornialla maturità

Terni – Petardi lanciati in terra, cartacce, striscioni e bombolette spray: così gli studenti degli istituti Itis Allievi e Angeloni hanno festeggiato i cento giorni alla maturità. Ragazze da un lato e ragazzi dall’altro, uniti per una festa che è risultata sopra le righe all’occhio dei passanti e dei membri dell’associazione “Amatori Podistica” che hanno sede proprio lungo via Cesare Battisti dove si collocano i due plessi. Un tripudio di urla e comportamenti un po’ eccessivi sui quali il presidente del gruppo sportivo ternano, Giuliano Fiorini, commenta: “I ragazzi hanno festeggiato i cento giorni senza avere rispetto delle regole del normale vivere comune. Quando abbiamo cercato di ammonirli per l’eccessivo caos e per il comportamento che stavano tenendo hanno risposto per le rime senza cercare di capire il nostro punto di vista. È giusto che i ragazzi festeggino – puntualizza – ma occorre che lo facciano in modo appropriato. Non dico tutto ciò – aggiunge il presidente – perché voglio ripercorrere inutili luoghi comuni bensì solo per sottolineare un problema legato all’incapacità dei nostri ragazzi di divertirsi senza arrecare danno agli altri”.

Ma il dirigente scolastico Giocondo Talamonti (Itis-Ipsia) puntualizza: “I ragazzi non hanno arrecato danno in alcun modo all’arredo urbano o alla scuola. Io per primo non risparmio nulla ai miei studenti e quando c’è da ammonirli non mi tiro indietro, tuttavia, in alcune circostanze sarebbe opportuno essere un po’ più clementi. Dopotutto si è trattato di un’eccezione, una manifestazione di gioia per la fine di un percorso scolastico”.