Comune di Terni - Il Patto per il territorio



Per quanto sia triste assistere a una fabbrica che chiude o minaccia di chiudere, la Basell non sarà l’ultima industria a mettere a rischio l’economia di decine e decine di famiglie, a far riflettere le organizzazioni sindacali, a preoccupare i politici, a porre interrogativi circa l’entusiasmo con cui gli enti locali salutano, ogni volta, la presenza di questa e di tante altre multinazionali come una conquista dell’offerta territoriale.

Il Gruppo Rifondazione Comunista /Comunisti Italiani non ci sta a subire supinamente i soprusi e starà a fianco dei lavoratori per sostenere tutte le forme di lotta in qualsiasi ambito rappresentate.

Ma una riflessione va fatta: l’inatteso abbandono, vista la peculiarità della decisione contrastante con un bilancio attivo per milioni di euro, indica che la metodologia di accoglienza finora adottata dalle amministrazioni locali non è sufficiente a garantire la permanenza dell’impresa straniera né, a quanto pare, ad assicurare la continuità occupazionale.

Qual è, dunque, l’anello debole? Purtroppo non si tratta di uno solo. Il Patto per il Territorio, ancora lontano dalla sua attuazione, ha previsto le debolezze del sistema e suggerito gli interventi riparatori.
Per opportunità di sintesi, i punti salienti possono essere indicati fra questi: infrastrutture, programma energetico, università.

In questa sede, senza voler sminuire l’impatto che il primo e il secondo argomento hanno sull’appetibilità d’insediamento di un’impresa nel territorio e in considerazione del fatto che la realizzazione comporta enormi investimenti, si vuole sollecitare la concretizzazione di una sinergia che non solo non richiede progetti finanziari folli, ma che realmente non costa niente.

Il connubio fra imprese e università dovrebbe essere, sulla carta, il più naturale possibile, il più scontato, il più auspicabile, perché produttore di interscambi tecnologici e scientifici parimenti interessanti per la realtà imprenditoriale e per quella della ricerca.

Cominciamo da qui; senza dimenticare di affrettarci per dare risposta alle altre.

Giocondo Talamonti