Esattamente 68 anni fa, il 17 marzo 1949,
moriva a Terni l’operaio Luigi Trastulli, fresatore delle acciaierie. Aveva 21 anni.
Alle 10,30 del 17 marzo gli operai
uscirono dalla fabbrica per recarsi alla manifestazione “in difesa della pace”
che si sarebbe tenuta in piazza del Popolo. Luigi venne raggiunto da tre colpi d’arma
da fuoco che gli forarono un polmone, mentre stava partecipando alla manifestazione il
cui obiettivo era levare forte la voce dei lavoratori contro l’entrata
dell’Italia nella Nato. Le sinistre si opponevano fermamente ed
avevano promosso manifestazioni in tutta Italia perché temevano un modello economico fondato sullo sfruttamento e sulla
repressione.
Ricordare oggi Luigi Trastulli significa
ripercorrere il cammino di quelle lotte cui diede vita il movimento dei
lavoratori e delle lavoratrici, degli studenti e delle studentesse, alla ricerca
di tracce e ragioni utili ancor oggi.
Tenere viva
la memoria, ricordare è fondamentale per onorare la memoria di chi ha perso la
propria vita e induce a tenere alta la guardia per evitare di assuefarsi, ad
evitare di essere indifferenti e a sviluppare tutti gli anticorpi contro
l’odio.
Presenti i
rappresentanti del sindacato CGIL con il segretario Attilio Romanelli e le RSU
delle acciaierie di Terni, Stefano FIOM, il segretario generale
della Fiom
di Terni, Claudio Cipolla i segretari del Pd, Jonathan Monti, e di
Sinistra Italiana, Simone Guerra. Il Sen. Franco Giustinelli e i rappresentanti
dell’Anpi e dell’Anppia.
Otto Marzo 2017
Voglio
rivolgere l’invito a tutti, uomini e donne, ad assumere un consapevole
atteggiamento di rispetto e di pari considerazione.
Solo quando uomini e donne avranno compreso che non esistono fra loro differenze in termini sociali, dedicare l’8 marzo alle donne, avrà senso per affermare, insieme ai principi di uguaglianza, l’amore l’uno per l’altro nel nome della comprensione e dell’armonia famigliare.
Solo quando uomini e donne avranno compreso che non esistono fra loro differenze in termini sociali, dedicare l’8 marzo alle donne, avrà senso per affermare, insieme ai principi di uguaglianza, l’amore l’uno per l’altro nel nome della comprensione e dell’armonia famigliare.
Il percorso, ancora lungo e tortuoso, deve essere affrontato con pari impegno da ambedue le categorie, ricordando che è nella scuola e in casa che inizia l’educazione che conduce al riconoscimento indiscusso degli stessi diritti e doveri.
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