Il 12 agosto del 2014 ci lasciava Don Pierino.Un amico...


Cinquant'anni spesi al servizio dei più deboli, dei disadattati, di rifiuti della società che lui ha saputo accogliere restituendo loro speranza e dignità. Oltre trecentomila giovani sono passati al vaglio della sua "Cristoterapia" aiutati a scegliere fra la dannazione sociale e il sacrificio del recupero in comunità.

 Milioni e miliardi di parole che Don Gelmini ha speso per sostenerli nel cammino faticoso verso la salvezza, l'attenzione continua ai passi lenti di una schiera di giovani votati  alla delinquenza e restituiti alla comunità civile. E' difficile comprendere quale tessitura psicologica comportava un progetto così ambizioso.

 Don Gelmini poneva al centro del suo programma l'uomo, gli restituiva dignità, ma anche responsabilità individuali e collettive. Non lo faceva più sentire un rifiuto umano e ricostruiva intorno a lui interessi e obiettivi, ne delineava i tracciati, li verificava e ne segnava altri.
 Lavoro e studio, preghiera e rispetto dei valori fondamentali di ogni comunità stavano alla base della crescita. I suoi ragazzi erano costantemente occupati sia in attività creative o manutentive, sia ad imparare, perché qualunque fosse stato il campo di applicazione, questo richiedeva metodo, impegno e arricchimento personale.

 A questo riguardo ho accettato di buon grado di aprire corsi dell'Ipsia presso la Comunità Incontro di Amelia, dove Don Pierino ha seguito e incoraggiato gli iscritti nel lungo percorso di formazione.

Ho assistito più volte alle celebrazioni annuali della fondazione: con panino alla mortadella e una mela. Non simboli di povertà, ma presa di coscienza di un cammino che inizia da niente e che ti fa riscattare con la forza della volontà...