ADESSO BASTA...

In tema di Sanità umbra, due cose importanti sono state dichiarate in questo periodo di feste:

• la nomina dei Direttori Generali ASL e dei Direttori Generali Ospedale S. Maria di Terni e Perugia;
• la scelta delle sedi delle due ASL;
Questioni tecniche, ma importanti perché legate alla qualità del servizio e all'efficienza delle attività a favore dei cittadini. Nomine che dovrebbero garantire livelli prestazionali elevati e una gestione del servizio che si rivolge ad una nuova organizzazione delle liste di attesa e della mobilità passiva. Il tutto può essere risolto con l’ausilio delle nuove tecnologie, con il ricorso a turni di lavoro (se occorre anche di notte) con servizi in rete , senza trascurare il tema più generale dell'occupazione.
Non è questa l’occasione per discutere i criteri adottati per la scelta dei Direttori, anche se riteniamo che i metodi procedurali debbano essere pubblici perché rientrano nell’interesse della comunità. E’ prioritaria la qualità dei servizi e poter contare sull'eccellenza del personale, senza dimenticare l'aggiornamento delle strutture. Tutto quanto esposto rientra nelle ovvie attese della gente, ma gli sforzi che si vorrebbero comuni vengono regolarmente disattesi seguendo una logica grossolana. Il riferimento è alle voci secondo cui la sede dell'ASL a Terni debba essere solo legale e non amministrativa, con la conseguenza che a decidere contratti, strategie, acquisti e interventi sarebbe Foligno. Se così fosse, occorrerebbe gridare tutti insieme: “adesso basta!”
Se qualcuno pensa che i ternani siano cittadini da prendere in giro ha sbagliato indirizzo. C’è da scommettere che una furbastra soddisfazione sia stampata sui volti dei soliti noti che, dietro il paravento di un atto di equa spartizione, hanno accontentato Foligno con un misero  “ufficietto amministrativo”.
La vicenda ricorda la comica divisione della selvaggina fatta da uno di due amici cacciatori: un fringuellone a te e un fagianetto a me, un passerottone a te e una palombetta a me…
Separare la sede legale con quella amministrativa non è solo fuori di ogni logica, ma suona offensivo dell’intelligenza dei ternani. Dire che la sede resta a Terni, ma che la gestione la fa Foligno, non è un compromesso politico. E’ un atteggiamento arrogante, in linea con quello tenuto da Perugia fin dalla costituzione della provincia ternana e sul quale con troppa colpevolezza Terni ha ingenuamente chiuso sempre gli occhi. Ma adesso basta! Questa ulteriore insolenza è pura provocazione; e alle provocazioni occorre reagire.
Non è una dichiarazione di guerra; è, piuttosto un invito ai  ternani, rappresentanti della volontà popolare nelle istituzioni, a far sentire la voce dei concittadini, stufi di essere oggetto di decisioni simili.
L’Associazione "Enrico Berlinguer" che persegue una sanità efficiente con riscontri di qualità e tempi brevi (abbattimento delle liste di attesa e per lo sviluppo del lavoro in rete), si sente umiliata per il comportamento irriguardoso che si vorrebbe imporre sia nella scelta della sede, sia nella scelta dei Direttori Generali, fra i quali, guarda caso,  non figura alcun rappresentante della città, a dimostrazione ulteriore, fatta salva la professionalità dei singoli, della scarsa considerazione che si riserva alla città.
Facciamo affidamento sul Sindaco Di Girolamo, perché faccia valere, nelle sedi opportune il diritto della cittadinanza a pretendere un doveroso rispetto.
Si invitano tutti a non soffocare le voci di protesta con la scusa di dover praticare risparmi attraverso i tagli imposti dall’alto. Ogni giustificazione che si richiami ai dettami della  “spending review” non può valere solo per una parte degli umbri. I sacrifici finanziari, economici  e occupazionali hanno fatto vittime in regione, ma in particolare a Terni, dove nessuno si sente “vittima” perché in grado di reagire ai soprusi.


Terni, 3 gennaio 2013



Ing. Giocondo Talamonti



(G.M. Associazione Politico- Culturale "E. Berlinguer")